I murales di Fiuggi: cosa vedere di bello nel borgo ciociaro

I murales di FIuggi
Murales nel centro storico di Fiuggi

Lo sapevi che a Fiuggi, non lontano dai monumenti di Roma, passeggiando per il piccolo borgo, puoi imbatterti in 13 murales che raccontano la storia e la cultura del paese?  

Fiuggi rientra tra i progetti vincitori del bando “Lazio Street Art” con Anticoli- Fiuggi zer0 Km; l’obiettivo è quello di riunire virtualmente i due agglomerati urbani: il borgo medievale con la zona termale, valorizzando l’anima di Anticoli (antico nome di Fiuggi) e facendo rivivere la storia e la cultura del paese attraverso la street art; l’antico quindi raccontato in chiave moderna. E così, in poco più di una settimana, le mura e i palazzi del centro storico si sono trasformati da tele bianche in opere d’arte.

DOVE TROVARLI? ECCO LA MAPPA DEI MURALES

Con in mano la mappa dei murales si possono scoprire, oltre a queste opere, deliziosi scorci e vicoli nei quali perdersi tra racconti e storie di un passato lontano ma mai dimenticato. 

I murales di Fiuggi: il Guerriero Ernico e lo “Schiaffo di Anagni”

Il guerriero Ernico

Arrivando a Piazza Trento e Trieste è subito ben visibile il Guerriero Ernico di Diego Poggioni.
Figura descritta già da Virgilio nell’Eneide, il guerriero ernico rappresentava il difensore delle mura delle città di Saturno. È raffigurato con una pelle di lupo come copricapo e con il piede destro coperto da un calzare di cuoio grezzo. E il piede sinistro? Risulta essere scalzo perché pare servisse per scagliare meglio le pietre contro il nemico in battaglia.

C’è poi anche un’interpretazione più romantica: pare che due piedi rappresentino il dualismo tra bene e male e che la parte sinistra sia associata alle entità sotterranee per cui il piede scalzo rappresenti un passaggio per instaurare un rapporto con le potenze “infere”.

Proseguendo lungo la strada, pochi metri più avanti, è già visibile la seconda opera. In questo caso è rappresentato Papa Bonifacio VIIII con l’impronta di una mano sul volto e una borsa del ghiaccio per lenire il dolore per la famosissima sberla. È facile intuire come tale opera faccia riferimento al famoso episodio, già noto ai più, dello “schiaffo di Anagni”.

Nell’osservare l’opera, l’occhio cade su un particolare simpatico: ai piedi del papa si intravede un biglietto di Trenitalia con tratta Roma-Avignone, ad indicare il trasferimento, dopo tale evento, della sede papale da Roma ad Avignone. La scelta di Maupal come autore non è affatto casuale; egli è infatti già noto per la sua opera del 2014, il famoso Super Pope dedicato a Papa Francesco

Lo schiaffo di Anagni, il biglietto del treno

Il murales di Marcantonio Colonna, famoso feudatario e condottiero

Non vi è più traccia dell’antico Castello di Anticoli di Campagna ma, nella corte-piazzetta dove era ubicato e in particolare sulla parete di ciò che rimane invece del palazzo Colonna, l’artista Neve ha deciso di rappresentarne il più importante esponente della famiglia: Marcantonio Colonna.

Il murale, ispirato ad un dipinto del ‘500 ad opera di Scipione Pulzone, appare già da lontano; l’opera infatti occupa un’intera parete, a sottolineare probabilmente la grandezza del personaggio raffigurato.

I mestieri di una volta ad Anticoli di Campagna

Quando meno te lo aspetti appaiono davanti ai tuoi occhi le due opere di Mauro Sgarbi. In questo caso non si parla di personaggi illustri o di guerrieri che hanno compiuto gesta grandiose, ma piuttosto di scene di vita quotidiana di un passato non troppo lontano, di persone e mestieri ormai scomparsi che hanno lasciato però un segno indelebile tra le mura di questo borgo. Sulla piazzetta antistante il famoso Palazzo Falconi, esisteva un forno che dava lavoro a moltissime donne; è a loro che è dedicato il graffito Il Forno. La prospettiva dell’opera ti permette quasi di entrare nel forno e controllare la cottura del pane …. passando di lì si ha quasi l’impressione di sentirne l’odore.

Poco distante l’altra opera di Sgarbi, La Sarta. Il murale è dedicato ad un sarto che abitava ed aveva la sua bottega proprio nelle vicinanze. Fiuggi aveva una notevole tradizione nel campo della sartoria artigianale di qualità; per questo motivo, riprendendo una vecchia fotografia dell’epoca, Sgarbi ha deciso di realizzare tale opera.

Il murales Eye and Tear

Il murales Eye and Tear

Camminando tra i vicoli, con cartina in mano alla ricerca di uno dei murales, ci si imbatte nell’opera di Luis Gomez De Teran, Eye and Tear. Tale opera non vuole raccontare qualcosa della storia e delle tradizioni del borgo, ma l’occhio rappresentato con una lacrima che scende risulta essere assolutamente suggestivo e d’impatto. L’artista ha voluto omaggiare la città di quest’opera, oltre al graffito Coexistence, stabilito dal progetto.

La vecchietta di Vera Bugatti

Il percorso continua inoltrandosi sempre di più tra i vicoletti meno conosciuti del borgo. Davanti a noi una delle opere più carismatiche del progetto: Finestra sulla Piazzeruola di Vera Bugatti. L’opera raffigura una vecchina, con il fazzoletto in testa, tipico delle donne ciociare, affacciata alla finestra. Pare che questa vecchietta assomigli a Nunziata, una signora vissuta realmente lì. Sulla parete opposta all’opera si trova una poesia di Siro D’Amico, dedicata proprio alla compianta vecchietta.

Street Poetry a Fiuggi

Tra le opere troviamo anche i murales della Street Poetry di Francesco Nunnari. Oltre ai già citati versi dedicati a Nunziata, lungo il percorso si incontrano altre due poesie di poeti fiuggini dialettaliUna di queste è Giochi di Uttri di Erio Alessandri, posizionata nei pressi di Piazza Castello. La poesia descrive l’atmosfera di divertimento e giochi tipica di quegli anni, la semplicità e le “mammocciate” che trasformavano ogni attività in un’occasione di festa

A Piazzetta del Colle invece si trova la poesia di Gianfranco Ludovici detto Cibelli, il quale amava definirsi “poeta contadino”. Si parla di ricordi, di una bevuta alla fontanella del colle dal quale usciva acqua fresca, “ricordi di fanciullo mi tornano in mente … quando con il pallone giocavamo tra la gente”.

Michelangelo e il mal di Pietra

Seguendo il camminamento delle mura del borgo, si giunge in una piazzetta poco conosciuta, valorizzata ora dal bellissimo murale di Beetroot, Michelangelo e il Mal di Pietra. La scelta del personaggio di Michelangelo non è casuale; egli scriveva, intorno alla metà del 1500, come fosse tormentato dal “mal di pietra” e come l’acqua di Fiuggi avesse curato il suo male.

L’opera raffigura la pietà Bandini realizzata proprio negli stessi anni. Pare che il blocco di pietra utilizzato per scolpire quest’opera fosse particolarmente duro … probabilmente solo l’acqua di Fiuggi sarebbe riuscito a romperlo!

Coexistence … dalla portella l’ultimo murales di Fiuggi

L’ultimo murale che incontriamo si trova alla fine del percorso delle mura. Ritorna l’artista Luis Gomez de Teran con Coexistence. Viene rappresentata una fioritura virtuale per sottolineare la bellezza della presenza della natura in mezzo a palazzi e costruzioni urbani.

Se ancora non sai cosa fare a Fiuggi, vieni a visitare il centro storico e gustati questi meravigliosi murales.

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